Acqua minerale: verità e fake news

L’Italia è la prima nazione in Europa per consumo di acqua minerale in bottiglia. Fortunatamente dal 2008 al 2013 si è passati da quasi 190 litri annui pro capite a meno di 180 nel 2013. I messaggi pubblicitari per incentivare le persone ad acquistare l’acqua in bottiglia sono sempre stati insistenti e spesso ingannevoli (“acqua della salute”, “fa bene al cuore e al sistema cardiocircolatorio“, “tonifica i muscoli“, “è di aiuto nel controllo dei livelli di glicemia nel sangue“, “riattiva l’intestino”, “migliora la digestione”, “contrasta i dolori articolari e muscolari”, “tratta i sintomi della sindrome premestruale e della menopausa”, “favorisce la riduzione del peso corporeo”, “rigenera il cervello, contribuisce a vincere ansia e stress e migliora la qualità del sonno”. “purifica il fegato”, ecc.). Ancora oggi, quindi, sono diffusi molti falsi miti su proprietà positive e negative dell’acqua, di cui le pubblicità spesso si approfittano.

Ecco cosa è giusto sapere relativamente all’acqua:

  1. Non è vero che l’acqua deve essere bevuta fuori dai pasti per non appesantire lo stomaco.
  2. Non è vero che l’acqua faccia ingrassare (non contiene calorie).
  3. Non è vero che bere molta acqua aumenta la ritenzione idrica. La ritenzione dipende soprattutto dalla quantità di sale ingerito attraverso il cibo.
  4. Non è vero che il calcio presente nell’acqua non sia assorbito, anzi il meccanismo è simile a quello per il calcio nel latte.
  5. Non è vero che per “mantenere la linea” o per “curare la cellulite” bisogna bere acque oligominerali.
  6. Non è vero che i bambini (ad eccezione dei lattanti) devono bere acqua oligominerale. È meglio alternare acque oligominerali con altre ricche di sali, perché una diuresi eccessiva può ridurre la quantità di sali utili all’organismo in crescita.
  7. Non è vero che il calcio dell’acqua favorisca la formazione di calcoli renali. Anche le persone predisposte a questo problema devono bere abbondantemente.
  8. Non è vero che l’acqua naturalmente gassata o quella addizionata di anidride carbonica facciano male. Quando la quantità di gas è molto elevata solo gli individui che soffrono di disturbi gastrici e/o intestinali possono avere lievi problemi.

Molte acque oggi in commercio sono definite come “acque della salute” (ma tutte le acque assolvono a questo compito poiché il nostro corpo è composto per il 55-60% di acqua), e altre promettono di ridurre l’assunzione di sodio.

Cosa dice l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione

Secondo i dati dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN, ora CREA) ogni italiano assume mediamente 4 grammi di sodio al giorno (che dovrebbero essere dimezzati).  Per ridurre veramente il sodio deve limitare l’impiego di sale da cucina e, soprattutto, mangiare cibi poco salati.  L’80% dell’assunzione di sale e di sodio, arriva dai i cibi pronti, da prodotti a base di cereali e da molti alimenti industriali in cui il sale è usato come conservante o per dare maggior palatabilità.  La rimanente quota proviene dal sale aggiunto a tavola e in misura minima all’acqua.

Il Pediatra dice #stopfakealimentari

A cura di:

Redazione Scientifica FIMP Roma e provincia

Condividi Questo post su