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Come togliere il pannolino.

Come togliere il pannolino?

Togliere il pannolino è un momento delicato e come per altri momenti importanti della crescita del bambino, sono tante le mamme che si rivolgono al Pediatra per consigli e di rassicurazioni. Oggi vi suggeriamo suggerimenti pratici per vivere nella massima serenità questo momento.

Per un bambino intorno ai due anni di età, sapere che i propri bisogni possono essere controllati e trattenuti se necessario per rilasciarli al momento opportuno, è cosa niente affatto banale. Occorre mettersi nei panni del piccolo e pensare che per lui il pannolino è una protezione: in altre esso sente che gli viene chiesto, di sganciarsi dal mondo del lattante per passare ad una vita da adulto, facendo “come fanno mamma e papà”.

Ma togliere il pannolino è una conquista e come tale dev’essere proposta al bambino. In questo, molto importante è il ruolo e l’atteggiamento della famiglia.

Diciamo subito che non esiste un’età precisa in cui il bambino è pronto: biologicamente, di solito tra i 18 e i 24 mesi egli ha la capacità di controllare lo stimolo, tuttavia è importante sapere che alcuni non sono pronti fino ai 4 anni e che ciò non deve assolutamente preoccupare; psicologicamente, il bambino è pronto quando smette di vedere la cosa come un problema e inizia a superare la “paura del distacco”.

Per capire quando questo momento è raggiunto, può essere utile cogliere alcuni segni che siano indicativi della raggiunta maturazione psicologica: vuole “comportarsi da grande”, osservando e imitando il comportamento degli adulti o di un fratello maggiore; è incuriosito dall’andare in bagno; mostra desiderio di indipendenza; sa camminare e sedersi da solo; è capace di alzare e abbassare i pantaloni da solo.

Oltre a ciò, si possono valorizzare alcuni segni diretti, che indichino l’acquisizione di una specifica competenza: il bimbo avverte in anticipo gli stimoli intestinali; capisce i segnali di avvertimento e li comunica per tempo alla mamma; è infastidito dalla sensazione di pannolino sporco; ha dei “periodi asciutti” di 3-4 ore (questo significa che sa tenere contratti gli sfinteri).

Atteggiamento positivo

La mamma, deve cercare di entrare in sintonia con lui e con il suo comportamento e le sue parole, deve positivamente assecondare queste esperienze; altrimenti, se questa fase magica venisse vissuta come un problema, il rischio di un blocco diventerebbe concreto.

Come comportarsi

  1. Innanzitutto non bisogna avere fretta: aspettare fino a quando il bambino è pronto è una base importante per il successo;
  2. Occorre preparare le migliori condizioni ambientali perché il bambino accetti di buon grado la nuova situazione: il suo vasino (meglio se scelto insieme a lui), il posto che preferisce (che non dev’essere necessariamente il bagno);
  3. Mettergli alcuni suoi giochi e la sua mamma;
  4. Creare una routine: accompagnandolo al vasino dopo i pasti (o ad intervalli regolari, per chi proprio non ce la fa a resistere qualche ora) e farlo sedere senza pannolino;
  5. Mettete in conto una serie di “incidenti” di percorso, che non dovranno essere troppo rimarcati (ma nemmeno ignorati: semplicemente, dovranno essere accompagnati da una spiegazione serena, tipo “non fa nulla, la prossima che ti scappa dillo alla mamma e andiamo di corsa in bagno”);
  6. Manifestargli lodi al primo successo: come ad esempio “Ma che bravo! Ma quanta ne hai fatta! La facciamo vedere al papà!”;
  7. Non dargli mai nessuna punizione.

Insomma considerate questa fase non come “problema”, ma al contrario vivetela – e fatela vivere al bambino – come una divertente esperienza, trasmettete gioia, è l’ennesimo progresso di crescita del vostro bambino.

A cura di:

Redazione Scientifica Fimp Roma e Provincia

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