Il disegno infantile come forma di espressione – seconda parte

Il disegno infantile è una forma di espressione dei sentimenti e degli stati d’animo dei bambini. Vediamo perchè:

“Come interpretare un disegno”

Quando il bambino scarabocchia manda un’infinità di messaggi che bisogna imparare ad osservare per dar loro una giusta interpretazione. I dettagli degni di nota sono molteplici: è importante osservare l’impugnatura con la quale il bambino tiene la penna (o qualsiasi cosa che utilizza per disegnare), il punto di partenza sul foglio dove inizia a disegnare, lo spazio occupato e a forma che lo scarabocchio assume, il tratto, la pressione e i colori che usa.

L’impugnatura

Per l’impugnatura bisogna valutare se essa appare sciolta oppure no: se lo è, è espressione di una motricità libera e rilassata, se invece si presenta costretta esprime tensioni di vario genere. Per quanto riguarda il punto di partenza, il bambino normalmente dovrebbe partire dal centro del foglio, poiché il suo modo di percepirsi è al centro del mondo. Se ciò non accade può essere dovuto a timidezza o inibizioni.

  • Se il foglio è completamente occupato dal disegno, il bambino appare socievole ed estroverso, ha fiducia in stesso, verso gli altri e verso situazioni sconosciute
  • Se il disegno travalica il foglio, il bambino vuole essere al centro dell’attenzione ed è poco riflessivo
  • Se il disegno è nella parte superiore: il bambino tende a rifugiarsi nella fantasia per sfuggire alla realtà
  • Se il disegno è nella parte sinistra del foglio: il bambino ha paura del futuro e del mondo fuori casa. La zona sinistra è quella del passato ed è preferita da soggetti che tendono a regredire verso l’infanzia
  • Se il disegno è nella parte destra del foglio: il bambino ha fiducia nel futuro e negli altri. La zona di destra è quella dell’avvenire
  • Se il disegno è nella parte inferiore: il bambino ha fin troppo i piedi per terra e potenzialità inespresse.

Il tratto del disegno

Il tratto del disegno può essere regolare e sicuro con prevalenza di linee curve, ciò rivela buone capacità di adattamento, fiducia verso gli altri, espansività, socievolezza, libertà di esplorare, determinazione. Invece il tratto irregolare e incerto con prevalenza di tratti spigolosi e cancellature, rivela introversione, paura di rimproveri e di sbagliare, aggressività e ansia. È inoltre importante valutare la pressione del disegno. Bambini che disegnano con tratti eccessivamente leggeri potrebbero essere soggetti educati in modo repressivo o con storie familiari di abbandono e deprivazione.

I colori

Riguardo ai colori bisogna sottolineare che il loro utilizzo dà al disegno una chiave di lettura più ricca, consegna un messaggio dello stato d’animo del bambino in quel momento esistenziale in cui disegna. I colori caldi (rosso, giallo, arancione, con tutte le varie tonalità) esprimono gioia di vivere, ottimismo, contentezza, brio, vivacità e sono preferiti da bambini estroversi, istintivi e curiosi. I colori freddi (blu, verde, nero, marrone scuro, viola, con tutte le sue tonalità) possono esprimere calma e passività, ma anche pessimismo, scontentezza, tristezza, rabbia, aggressività, rifiuto; sono preferiti da bambini timidi, razionali e introversi. Ci deve far riflettere la tendenza a usare un colore unico, la combinazione tra i vari colori non appropriati e l’uso del colore in modo contrastante e contraddittorio (rosso e nero, verde e giallo ecc.).

Lo scarabocchio

Il primo approccio che il bambino ha al grafismo è definibile con il termine scarabocchio e attraverso esso esterna la sua istintività e la sua affettività. Lo scarabocchiare sul foglio permette una comunicazione tra adulto e bambino: il linguaggio non verbale permette al primo di indagare le emozioni e i sentimenti del bambino, e quest’ultimo può esprimere tutto il suo universo interiore.

È possibile dividere lo sviluppo della rappresentazione grafica in stadi:

  • nel periodo compreso tra i 2 e i 4 anni lo scarabocchio è caratterizzato da crescente intenzionalità; il bambino sarà più o meno evoluto intellettualmente a seconda del livello d’intenzionalità che rivela. Lo scarabocchio può rappresentarsi in diversi modi: disordinato (il segno è solo un esercizio motorio); abbastanza intenzionale (il segno appare finalizzato a qualcosa, ma spesso il bambino cambia idea mentre disegna); ha un nome (il bambino, su richiesta dell’adulto, definisce in modo deciso l’oggetto disegnato).
  • sempre tra i 2 e i 4 anni il bambino attraversa la fase dell’”omino testone” o “omino girino”: si tratta di un cerchio che rappresenta la testa, ma in un certo senso anche il corpo, poiché alla testa sono attaccate direttamente le braccia e le gambe.
  • Con la distinzione tra corpo e testa si entra in una nuova fase, nella quale gambe e braccia sono rappresentate con un segno doppio e le proporzioni vengono sempre più rispettate. Tutto ciò avviene tra i 4 e i 7 anni. Un altro passo avanti avviene dai 6 anni in poi, quando tra la testa e il corpo è messo il collo; in questo periodo compaiono anche nuovi elementi (montagne, animali ecc.).
  • Tra i 4 e i 5 anni appare lo sfondo, rappresentato da una linea superiore (il cielo) e da una linea inferiore (verde per l’erba, scura per la strada, blu per il mare).

Dopo la fase dello scarabocchio, in linea con la maturazione globale della struttura psicomotoria, il bambino elabora spontaneamente almeno due tipi di espressione, alle quali associa verbalizzazioni e commenti: le forme e le figure. È una sorta di comunicazione complessa e strutturata che coinvolge in modo attivo il bambino, per il quale il mondo è diventato simbolicamente dominante, in quanto lo può costringere entro i limiti del suo foglio.

 

A cura di:

Redazione Scientifica FIMP Roma e provincia

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