L’importanza della prevenzione del DSL (il disturbo specifico del linguaggio)
Per prevenire il DSL, occorre innanzitutto tenere presente che lo sviluppo linguistico – verbale fisiologico del bambino, avviene generalmente in questo modo:
- 12 mesi: 1-10 parole;
- 18 mesi: 10-20 parole, frase a nucleo semplice;
- 24 mesi: 20-50 parole, frase a nucleo semplice + avverbiale e modificatore;
- 36 mesi: 400-1000 parole, frase a nucleo complesso;
- Dopo i 36 mesi: 1000 – 4000 parole, frase di tipo adulto.
Cos’è il distrubo specifico del linguaggio (DSL)
Esistono due tipi di disturbo di linguaggio:
- Disturbo del linguaggio espressivo: le capacità del bambino di esprimersi tramite il linguaggio sono marcatamente al di sotto del livello atteso per la sua età mentale, ma in cui la comprensione del linguaggio è nei limiti normali.
- Disturbo del linguaggio recettivo: deficit più o meno grave della comprensione verbale. In tutti i casi anche l’espressione verbale è marcatamente disturbata o sono presenti anomalie.
Perchè è importante prevenire il DSL?
Il Disturbo Specifico di Linguaggio, una volta instaurato, richiede per la sua risoluzione un numero elevato di sedute terapeutiche. Inoltre, risulta di fondamentale importanza la precocità dell’intervento, come qualche anno fa sottolineava G. Levi (1997):
- una terapia iniziata tra i 3 e i 6 anni ottiene l’80% di risultati subito;
- una terapia iniziata dopo i 5 anni ottiene il 50% di riultati in altri otto anni;
- un bambino con DSL all’ingresso della prima elementare ha il 60% delle probabilità di avere un importante disturbo dell’apprendimento.
Come prevenire il DSL?
E’ possibile prevenire il Disturbo Specifico di Linguaggio attraverso l’inquadramento del ritardo di linguaggio in età precoce (24-30 mesi). Il bambino con ritardo di linguaggio semplice o “parlatore tardivo” (PT) sviluppa la sua proprietà linguistica tra i 24 e i 30 mesi in assenza di deficit sensoriali, cognitivi e relazionali.
Come riconoscere un bambino PT
I criteri usati per identificare un bambino PT sono condivisi da molti studi e sono costituiti dalla dimensione del vocabolario (inferiore a 50 parole) e dalla mancanza della combinazione di più parole in un unico enunciato. In caso di PT, non viene iniziata una terapia logopedica diretta sul bambino, ma si consiglia un percorso informativo e formativo per i genitori (counseling logopedico o trattamento indiretto), in cui vengono date indicazioni comportamentali funzionali per un corretto sviluppo linguistico del bambino.