Fratelli coltelli?

Amore fraterno?

L’amore fraterno, anche se può apparire strano, non è propriamente un fatto naturale. Fin dall’inizio l’esistenza di forti tensioni conflittuali nel rapporto “fraterno” nascono per assicurarsi l’amore dei genitori. L’arrivo del nuovo nato comporta, come naturale, uno stravolgimento dei precedenti equilibri assolutisti del figlio unico. Il concetto di condivisione è difficilmente accettato e può determinare una frustrazione dei desideri infantili e conseguente ostilità.In questo senso è discriminante la differenza di età: la conflittualità è minore se la differenza di età è minore di 4 anni.

Ecco il consiglio!

Se avete in mente una nuova gravidanza non attendete troppi anni tra un figlio e l’altro. Ovviamente la maniera di esprimere ostilità varia da bambino a bambino e alla fase del suo sviluppo. Esistono comunque due atteggiamenti diversi:

  • la rivalità (che comunque denota il riconoscimento – pur conflittuale – del fratello);
  • la rivalità di rifiuto.

Quest’ultima comporta una rottura dei rapporti con il fratello “rivale”. Mentre la prima condizione, tipica dei bambini più piccoli e dei fratelli tra loro più vicini di età, conduce generalmente ad un compromesso volto a condividere pacificamente momenti di gioco e di comune interesse, più complessa è la rivalità di rifiuto. Questa metodica comporta l’esclusione e la rottura di ogni tipo di rapporto tra fratelli. Si attacca il fratello mediante la svalutazione ed il disprezzo. Queste metodiche sono tipiche anche dell’età adulta e producono, purtroppo, dolorose rotture familiari.

Oggi

Fortunatamente i “nuovi” genitori sembrano più attenti ed informati riguardo a queste dinamiche, comunque innate nell’essere umano. Mamma e papà devono quindi concorrere e favorire l’arricchimento e l’integrazione: il fratello può diventare un compagno di giochi  e un amico collaborante. Il legame fraterno viene così a costituire per i bambini una transizione tra l’ambiente ristretto della famiglia e la società vera e propria, una sorta quindi di palestra di apprendimento sociale. Cerchiamo quindi di aprirci a nuovi modelli di rapporto familiare contenendo gli inevitabili momenti di frustrazione ed esclusione.

A cura di:

Redazione Scientifica FIMP Roma e provincia

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