L’alcol è una sostanza in grado di modificare lo sviluppo del feto in quanto determina alterazioni e morte delle cellule. L’alcol (etanolo) è in grado di raggiungere il sangue fetale dove si rileva una concentrazione simile a quella materna. Inoltre, l’alcol può alterare la circolazione placentare e determinare scarso afflusso di ossigeno a livello cerebrale.
Gli effetti
Gli effetti sul nascituro sono variabili in relazione alla quantità consumata nel periodo della gravidanza (più pericoloso il primo trimestre) e dalla frequenza di consumo. La situazione più grave si riscontra nei casi di consumi di elevate quantità, ovvero più di 4-5 di UA (le unità alcoliche: 1 UA corrisponde a circa 12 grammi di alcol, contenuti in un bicchiere di vino da 125 ml, in un bicchiere di birra da 330 ml, in un superalcolico da 40 ml).
I principali danni
I principali danni sono:
- anomalie fisiche e mentali,
- alterazioni comportamentali,
- deficit di attenzione e apprendimento.
I danni sono generalmente permanenti. E’ importante affermare che questa patologia è evitabile al 100% se una donna non consuma alcol durante la gravidanza.
La sindrome
La sindrome, definita Alcolica Fetale o dei “Funny Looking Kids” (bimbi dall’aspetto bizzarro), è irreversibile e si manifesta in maniera più o meno grave in base alle capacità metaboliche materne o alla suscettibilità individuale del soggetto colpito. In ogni caso, il primo trimestre di gravidanza risulta essere il più pericoloso.