Il pediatra di famiglia da qualche anno si sta occupando con interesse sempre crescente degli adolescenti, che a fronte di poche patologie organiche presentano però molto più spesso problemi di tipo sociale: primo tra tutti le dipendenze da alcool, droghe, videogiochi e la famiglia disorientata si rivolge al pediatra per le inevitabili ricadute che tali situazioni hanno sul comportamento del ragazzo e sul suo stato dì salute.
È importante per il pediatra essere informato su quello che sta accadendo per indirizzare la famiglia nel modo migliore.
Per capire !’insorgenze delle dipendenze bisogna ripercorrere velocemente lo sviluppo psicoemotivo dell’adolescente.
Compito dell’adolescente è sviluppare la propria identità, diversa e distinta da quella dei suoi genitori, sperimentare e cercare nuove soluzioni, nuove idee, separarsi fisicamente dalla famiglia e dalle figure genitoriali.
Questi tre compiti fondamentali renderanno il ragazzo un adulto. Per fare questo in modo fisiologico il ragazzo ha bisogno dì avere alle spalle una base sicura dalla quale partire (la famiglia e gli affetti) e alla quale tornare per “ricaricare” le pile e ritrovare le energie necessarie per andare avanti nella crescita.
Per un ragazzo vedere che l’adulto, il genitore, ha una propria vita definita e che non ha bisogno di focalizzarsi sul figlio per sentirsi importante, lo farà sentire libero di vivere la sua età e di sperimentare, sapendo che nel momento
in cui c’è qualcosa che desidera condividere, i genitori saranno lì, pronti ad ascoltarlo e sostenerlo se necessario, capaci di “reggere” anche davavti alle situazioni più difficili.
Il contrario del genitore “spazzaneve” che anziché insegnare al figlio a camminare sui sassi senza cadere, gli sgombra il cammino crescendolo insicuro (se mamma scansa lei le pietre dalla mia strada significa che io non ne sono capace) e dipendente dalla figura genitoriale.
La voglia dì sperimentare dell’adolescente è grandissima e porta dentro dì sé una grande forza creatrice che non va repressa dall’adulto, ma incanalata.
In questo momento della sua vita per il ragazzo conta molto dì più il gruppo dei pari che la famiglia, lui vuole sperimentare al dì fuori della famiglia le sue capacità e l’accettazione da parte del gruppo è vitale.
“Contano più gli amici che la famiglia” dicono spesso i genitori ed è vero il ragazzo deve mettersi alla prova fuori da casa.
Questo grande bisogno dì sintonizzarsi con il gruppo ha una valenza anche dì tipo neurofisiologico perché è stato visto che le interazioni con gli altri coetanei favoriscono un migliore sviluppo neuro cognitivo del giovane, ma purtroppo il suo desiderio dì adattamento ed omologazione necessario a farlo sentire parte dì un gruppo può favorire il consumo di droghe o alcool se il gruppo fa uso dì tali sostanze.
Il SNC dell’adolescente non ha ancora la maturazione di quello dell’adulto, la neuroradiologìa ha dimostrato come le interazioni neuronali di un giovane siano ancora “incomplete” rispetto ad un adulto e la percezione del rischio molto meno definita che nell’adulto: non è un caso perciò che l’adolescente sia spericolato per natura!
Questa condizione “biologica” unita sempre più di frequente ad una drammatica fragilità genitoriale favorisce purtroppo le dipendenze da alcool, droghe o altro nei giovani.
Oggi viviamo una vera emergenza per quel che riguarda le droghe in particolare le nuove droghe sintetiche, quelle realizzate in laboratori clandestini che hanno costi molto bassi ed effetti di gran lunga superiori alle droghe classiche:
NPS – Nuove Sostanze Psicottive.
È stato stimato che ogni anno vengono immesse sul mercato 100 diverse sostanze di cui nella maggioranza dei casi non si conosce la composizione, pertanto quando arrivano in PS giovani in coma o overdose per assunzione dì queste droghe spesso i laboratori non sono in grado di rintracciarne i componenti.
Queste nuove droghe sono acquistabili da casa dallo smartphone o dal PC non bisogna nemmeno uscire, è fìnìta l’era dello spacciatore nel vicoletto buio! Cì sono sìtì che vendono in apparenza prodotti per giardinaggio o farmaci dichiarati legali ma che in realtà vendono NPS.
Questo lo scenario nel quale i nostri giovani si muovono, come proteggerli?
Importantissimo informare prima di tutto gli adulti e poi i giovani, aumentare e promuovere una giusta condanna sociale, difronte all’uso dì qualunque sostanza sì deve sempre sottolineare il potenziale danno che provoca, promuovere politiche sociali a sostegno della famiglia e della genìtorìalità. Sorvegliare come genitori le amicizie e le frequentazioni dei ragazzi, cercando dì inserirli in gruppi “sani”.
È stato dimostrato che proprio per il meccanismo emulativo, molto forte in adolescenza, è stato più facile recuperare dei ragazzi con problemi di dipendenza inserendoli in gruppi dì ragazzi senza problemi di dipendenza.