Il Sale. Sì ma con molta moderazione

Tutto il sale contiene sodio, ma questo elemento chimico è contenuto in tantissimi altri alimenti che non contengono sale (inteso come NaCl): è il caso ad esempio della salsa di soia, che contiene sodio legato a un aminoacido – il glutammato.

Il sodio è un esaltatore di sapidità, quindi sarà contenuto il tutti quegli ingredienti da cucina che hanno il fine di aumentare il gusto delle pietanze: dadi da brodo, estratti di carne, salse e mix di aromi. State attenti quando andate a fare la spesa: non è detto che se c’è scritto “senza sale” significhi che il prodotto è “senza sodio”, quindi controllate sempre la sua presenza in etichetta.

Il cosiddetto “sale nascosto” può essere riportato tra gli ingredienti come cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, nitrato di sodio, solfato di sodio, glutammato monosodico (sigla E621).

Notate non solo le differenze più intuitive – ad esempio tra prosciutto crudo (ovvero carne di maiale conservata) e la lonza (carne di maiale fresca) – ma anche quelle più sorprendenti. Ad esempio la margarina contiene moltissimo sale, mentre il burro solo qualche traccia; i minestroni pronti (in busta, in lattina, liofilizzati) contengono mediamente 1 g di sale, mentre la verdura fresca ne contiene solo tracce.

La tanto osannata salsa di soia (shoyu) contiene l’equivalente di ben 14 g di sale ogni 100 ml: attenzione la prossima volta che andate al giapponese!

Chi è abituato a mangiare molto salato troverà insipido il cibo naturale; questo perché il gusto del salato (come quello per il dolce) crea assuefazione: più si mangia salato, meno si percepisce il sale e -come un circolo vizioso- il “pizzico di sale” aumenta ogni giorno di qualche granello.

Fortunatamente è anche vero il contrario: quando ci si abitua a introdurre meno sale le papille gustative provano quasi disgusto quando assaggiano qualcosa di troppo saporito.

Imparare a gustare il cibo poco salato aiuta anche a distinguerne la qualità: il salato aumenta l’appetibilità degli alimenti, quindi induce a mangiarne di più anche quando la materia prima è scarsa.

Quanto sale c’è in una pizza? Mediamente, ben 8-9 grammi! Non poco, se pensiamo che per rimanere in salute non bisognerebbe superare i 6-8 g al giorno! Questo quantitativo si riferisce a una margherita, se poi ci aggiungiamo qualche fetta di prosciutto o dell’altro condimento i valori aumentano ulteriormente: ecco perché se il sabato sera mangiamo una pizza la domenica mattina pesiamo un chilo in più e perché ci sveglieremo di notte molto assetati! Non è di certo grasso: semplicemente, ritenzione idrica.

A cura di:

Giorgio Pitzalis

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