Il tetano e la vaccinazione antitetanica

Il tetano è una malattia causata dalla tossina prodotta da un batterio: il Clostridium Tetani.

Si può manifestare in caso di ferite, incluse le ustioni e le morsicature di animali contaminate con terriccio o sporcizia.

È una malattia acuta, non contagiosa, mortale in oltre il 50% dei casi.

Il batterio del tetano normalmente è presente nel terreno, nell’acqua e nell’intestino di molti animali sia erbivori che onnivori che lo eliminano con le feci per cui i terreni concimati con letame possono essere particolarmente pericolosi.

Il bacillo può penetrare attraverso ferite anche banali e produce una tossina potentissima che agisce sulle terminazioni nervose provocando spasmi muscolari fortissimi e dolorosi…

Nel 50% dei casi il primo segno è una contrazione dei muscoli della masticazione successivamente quelli del tronco seguono contrazioni generalizzate che interessano anche i muscoli respiratori.

Questi sintomi di solito si manifestano tra i 3 e i 21 giorni dopo la ferita o il trauma.

Il tetano è una delle poche malattie infettive che non è trasmissibile da uomo a uomo.

Al contrario di quanto avviene per le malattie che si trasmettono da persona a persona, quindi, il raggiungimento di coperture vaccinali elevate non consente di ottenere un effetto di protezione indiretta di popolazione (herd immunity).

Inoltre, la presenza ubiquitaria nell’ambiente delle spore tetaniche rende impossibile l’eliminazione della malattia.

Quindi ogni individuo non adeguatamente vaccinato è potenzialmente a rischio di contrarre questa infezione.

Attualmente il tetano colpisce soprattutto persone anziane, non vaccinate o vaccinate in maniera inadeguata. La fascia d’età maggiormente colpita è quella di età superiore a 65 anni…

In Italia la casistica ci dice che il tetano è spesso causato da traumi quali ferite o abrasioni durante cadute accidentali o giardinaggio soprattutto nei mesi estivi.

Un grosso problema esiste nei paesi come l’Africa e l’Asia in cui è frequente il tetano neonatale che si verifica in un neonato nel primo mese di vita, causato dal taglio del cordone ombelicale con un arnese contaminato.
In Italia da diversi anni non si verificano casi di tetano neonatale.

La vaccinazione è stata resa obbligatoria in Italia dal 1938 solo per i militari, dal 1963 per le categorie a rischio come i lavoratori agricoli, allevatori di bestiame e dal 1968 per i nuovi nati.

Il calendario in vigore prevede tre dosi nel primo anno di vita:

  • la prima dose al terzo mese di vita (dal compimento dell’ottava settimana di vita fino alla 12 settimana) in combinazione con la vaccinazione antidifterica, antipertossica antipoliomielitica e antiepatite B e antiemofilo B,
  • la seconda dose nel quinto mese e comunque non prima che siano trascorsi 6 settimane dalla prima, la terza tra l’11° e il 12° mese di vita.

Il ciclo di vaccinazione deve essere ripreso dalla prima dose solo quando è trascorso più di un anno dalla prima somministrazione.

La prima dose di richiamo viene somministrata dopo 4-5 anni generalmente prima dell’inizio della scuola elementare.

Per mantenere l’immunità nel tempo nei confronti del tetano e anche della difterite si effettua una dose di rinforzo tra gli 11 e i 15 anni. Successivamente si consiglia di fare richiami ogni 10 anni.
Reazioni alla vaccinazioni: le più comuni sono la febbre, gonfiore e dolore nel sito dove ha effettuato l’iniezione. Reazioni più importanti come lo shock anafilattico sono molto rare.

Il bambino non può fare la vaccinazione in caso di malattia febbrile o se è in terapia con cortisone.

Ma come dobbiamo comportarci di fronte a una ferita a rischio?

Prima di tutto va pulita accuratamente, eliminando corpi estranei e tessuti morti, poi va disinfettata con acqua ossigenata 10 volumi che crea una condizione sfavorevole al batterio del tetano eventualmente assumere un antibiotico al fine di ridurre l’infezione e soprattutto controllare il libretto della vaccinazione antitetanica.

Abbiamo diverse situazioni:

  • se ha completato il ciclo con almeno tre dosi e sono trascorsi meno di 5 anni dall’ultima dose non è necessario un ulteriore trattamento.
  • Se invece sono trascorsi più di 5 anni e meno di 10 anni e la ferita è sporca si raccomanda la somministrazione di una dose di richiamo.
  • Nel caso di soggetti non vaccinati completamente, o la cui vaccinazione antitetanica risale a più di 10 anni prima viene raccomandata oltre alla vaccinazione antitetanica anche la somministrazione di immunoglobuline specifiche antitetano queste sono ottenute dal sangue di donatori e si sono mostrate sicure, però come per tutti gli emoderivati il paziente deve dare il consenso alla somministrazione.

A cura di:

Serenella Castronuovo

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