Lo sviluppo delle competenze motorie, se volessimo riferirlo ai primi due anni di vita ed in maniera semplicistica, potremmo definirlo come la capacità del bambino di sollevarsi da terra vincendo la forza di gravità.
Mantenere stabilmente la posizione seduta e poi eretta ed iniziare, successivamente, a deambulare mantenendo l’equilibrio, senza cadere per terra, attraverso l’utilizzo di adeguate strategie motorie.
I movimenti del bambino come descritti sopra possono apparire come gesti semplici e talvolta scontati, in realtà richiedono la perfetta integrità ed integrazione anatomica, neurologica e neurofisiologica.
Questa perfetta integrazione non dipende solo da fattori genetici, ma anche epigenetici, ossia da stimoli psicomotori ambientali, sociali e familiari.
l’importanza di acquisire determinate competenze, abilità e soprattutto strategie motorie, nasce dalla consapevolezza che tutto ciò ha riflessi rilevanti non solo sulla dimensione neuromotoria ma anche su quella psicorelazionale e cognitiva.
Ha riflessi rilevanti, in particolare, sullo sviluppo delle competenze linguistiche, sulla scrittura e sui processi di apprendimenti.
Per l’importanza che assume la motricità sugli aspetti cognitivi si pensi, ad esempio, ad un bambino che ha un ritardo motorio, che non ha raggiunto determinate competenze ed abilita’; questo bambino avrà certamente maggiori difficolta ad esplorare l’ambiente e ad apprendere.
Non può esserci una intelligenza cognitiva se non vi è una intelligenza ed un repertorio motorio adeguato al momento evolutivo.
Le tappe dello sviluppo motorio ed i consigli ai genitori
Competenze motorie – Primo semestre di vita:
Il primo semestre, soprattutto i primi tre mesi, sono caratterizzati da un evidente instabilità posturale: cercate di contenere il bambino, oltre che sul lato affettivo, anche sull’aspetto motorio.
Quando giocate, ponetelo sempre in posizione simmetrica e stimolatelo sulla linea mediana del corpo.
In questa fase alternate la posizione supina e prona. nella posizione supina, a pancia in su, consentiamo il massimo grado di liberta’ dei movimenti bambino. sono proprio questi movimenti a fornire innumerevoli afferenze e stimoli sensomotori capaci di sviluppare diverse aree del cervello.
In relazione all’importanza della motricità spontanea del bambino, come pediatri ci rendiamo spesso conto che alcuni di questi movimenti vengono addirittura inibiti: si impedisce al lattante di portarsi le mani alla bocca, di succhiarsi le dita, quando in realtà, in questo specifico momento evolutivo, tali strategie motorie sono determinanti per uno sviluppo armonico delle abilità sensomotorie e di quanto già riferito in premessa.
Nella posizione prona, a pancia in giù, riusciamo a stimolare più efficacemente il sollevamento del capo, del tronco, aggiungendo ulteriori stimoli sensomotori capaci di sviluppare altre aree del cervello, come il sistema neurovestibolare, che ha importanti funzioni per lo sviluppo delle abilita’ correlate all’equilibrio ed alla coordinazione motoria.
Competenze motorie – Secondo semestre
Dal sesto al nono mese di vita il bambino sviluppa, prevalentemente, strategie motorie per iniziare a spostarsi autonomamente nello spazio, seppur ancora per terra.
Stimoliamolo efficacemente con giochi e suoni attrattivi capaci di farlo girare sul fianco, rotolare, strisciare in avanti, sollevarsi su mani e ginocchia e poi sedersi.
In seguito a ciò, il bambino comincierà a stare seduto stabilmente e questo gli consentirà di disimpegnare le mani e manipolare più frequentemente gli oggetti, ampliando ulteriormente le esperienze e gli stimoli sensomotori.
Utilizzate, in questa fase, piccoli cubi di 2-3 cm per favorire la presa a pinza ed iniziare a sperimentare la costruzione della torre.
Verso la fine del primo anno di vita il bambino trova molto interessante arrampicarsi e sollevarsi da terra sostenendosi ai diversi supporti che si trovano nella sua area di vita e di gioco.
È utile, per questo, mettere in sicurezza mobiletti e poltroncine utilizzati dal bambino per sorreggersi, evitando che, se poco stabili, se li possa tirare addosso.
Prima della deambulazione autonoma cercate anche di favorire la deambulazione laterale.
Mentre il bambino si sostiene in posizione eretta sorregendosi al divano, ponete dei giocattoli fuori dal suo raggio di azione per stimolarlo a spostarsi lateralmente.
Questo momento risulta particolarmente utile come strategia per esercitare al meglio l’equilibrio e la coordinazione motoria.
Secondo anno di vita
I 18-24 mesi rappresentano una fase evolutiva particolarmente importante, sia per gli aspetti motori che psicorelazionali.
Competenze motorie – A 18 mesi:
Incoraggiate il bambino a sollevarsi da terra senza alcun sostegno ed osservate se lo fa agevolmente, o presenta qualche difficoltà come se avesse poca forza nelle gambe o anche scarse strategie motorie per alzarsi.
Osservate se deambula bene, se mantiene l’equilibrio senza cadere per terra, oppure se cammina sulle punte, se inciampa e se cade spesso per terra (in queste tre ultime condizioni parlatene con il vostro pediatra).
Incoraggiatelo a salire e scendere le scale gattonando o in piedi reggendosi alla ringhiera.
Per la motricità fine arricchite le sue esperienze sensomotorie:
- Fornite al bambino pastelli, matite e fogli per iniziare a scarabbocchiare e tracciare linee;
- Proponete il gioco degli incastri (cerchio, quadrato, triangolo), sempre molto apprezzato dai bambini, che oltre a stimolare la motricita’ fine e’ molto utile per rafforzare la coordinazione oculomotoria;
- Stimolatelo anche con la tavola dei pioli, mostrando come si infilano e si sfilano nei rispettivi buchi.
Le infinite esperienze sensomotorie ed i relativi stimoli che saremo in grado di fornire ai nostri bambini nei primi due anni di vita, attraverso il gioco motorio condiviso, saranno capaci di lasciare una memoria indelebile che li sosterrà nello sviluppo armonico delle diverse abilità e competenze, fornendo anche la necessaria autostima e fiducia nel percorso di vita.