Obesità infantile: errori da evitare

Obesità infantile: quali sono gli errori principali commessi durante il momento della merenda?

Attualmente, in Italia, 4 bambini su 10, in età scolare,  sono sovrappeso od obesi. Abbiamo per questo il triste primato europeo e il trend non accenna a migliorare. La probabilità di essere sovrappeso od obeso in età adulta aumenta con il passare dell’ età di insorgenza dell’incremento ponderale: un bambino obeso a 10 anni ha 1 possibilità su 3 di essere obeso in età adulta. Funzione del medico pediatra, primo e spesso unico nutrizionista della famiglia, è fondamentale per assicurare un attento controllo della crescita e una corretta sorveglianza delle abitudini alimentari del nucleo familiare durante tutta l’epoca evolutiva.

Principali errori alimentari della merenda (da evitare)

  1. La prima colazione è di frequente frettolosa, ridotta o “dimenticata”
  2. Lo spuntino del mattino è, di conseguenza, spesso ipercalorico.
  3. Il latte è spesso precocemente abolito e sostituito da bevande gassate e zuccherate (che determinano una ridotta assunzione di calcio ed un aumento della quota di fosforo assunto con la dieta).
  4. La merenda del pomeriggio, carente di latte, yogurt o frutta, è basata su cibi industriali (snack dolci o salati). Ricordo che in generale il comportamento alimentare è uno dei fattori mediante il quale i genitori hanno l’opportunità di capire il bambino; ma, attenzione: anche il bambino ricava le sue impressioni sui comportamenti alimentari (e non solo) di mamma e papà!

Allora come dovrebbe essere la merenda ideale dei bambini in età infantile e scolare?

La merenda di metà mattina consumata a scuola da otto bambini su dieci è troppo abbondante. Ma questa è un conseguenza: il motivo è, come detto prima,  una prima colazione incompleta, ridotta o assente. Quindi ecco il primo consiglio: trovare il tempo per fare la colazione del mattino in casa (bastano pochi minuti) insieme ai nostri figli. Cosa mangiare? Latte o yogurt parzialmente scremati, fette biscottate con marmellate o nutella (1 velo), o cornflakes (2-3 cucchiai), o biscotti (3 al massimo), frutta di stagione. Mangiare in questo modo vuol dire combattere in maniera efficace l’obesità, fin da piccoli. A questo punto, una volta giunti a scuola cosa è possibile mangiare? Ottimo un panino piccolo con il companatico preferito, oppure uno snack dolce confezionato. Attenzione però al contenuto calorico: meglio evitare i prodotti contenenti più di 120 kcal per pezzo (non più di 2-3 volte/settimana). E se il bambino portasse a scuola la torta della mamma o della nonna? Ottima scelta, certamente più originale della solita pizza! E il succo di frutta? Non serve, è eccessivo: meglio l’acqua e meglio insegnare al proprio bambino che la frutta è meglio mangiarla che succhiarla! In generale, ricordo che è consigliato assumere 5 pasti al giorno (colazione, spuntino del mattino, pranzo, merenda, cena).  Per questo, se la refezione scolastica prevede lo spuntino di metà mattino o la merenda, non è corretto entrare in competizione con la scuola: il vostro bambino ha già mangiato!

Spunti alle mamme per variare lo snack del pomeriggio

Tutti noi dovremmo assumere circa 500 ml di latte o yogurt e 5 porzioni (pari al volume di 5 nostri pugni) di frutta o verdura al giorno.

Per i bambini, lo snack ideale rompidigiuno del pomeriggio non esiste:  è giusto offrire una dieta varia e multicolore anche a metà pomeriggio: frullati  o spiedini di frutta di stagione, ma anche pane con olio e pomodoro o pane “amore e fantasia di mamma e papà”, senza andare a scartare i soliti snack (peggio ancora quelli salati).  Meglio evitare di fare merenda o, peggio, colazione, con patatine e the. Un consumo eccessivo di merendine, snack, patatine fritte, accompagnati da bibite zuccherate, ‘alimenti’ che contengono grassi animali saturi o peggio grassi vegetali idrogenati, sali e zuccheri in quantità elevata (per non parlare degli additivi, conservanti o coloranti), porta ad obesità o ad accumulo di grasso nel fegato, oltre ad altri danni alla salute, come l’ipertensione e il diabete, già in giovane età.

Ormai è una battaglia all’ultimo chilo: siamo “assediati” da una pubblicità diretta soprattutto ad un pubblico giovane, che inevitabilmente influenza le scelte alimentari dell’intera famiglia. Le informazioni fornite dai mass-media concorrono spesso a disorientare il consumatore: se da un lato ci invogliano a comprare (e mangiare) di tutto, dall’altro propongono comunque un modello di perfetta forma fisica. Inoltre, la diffusione di ipermercati, discount e centri commerciali, con il conseguente costo relativamente contenuto dei cibi, hanno contribuito ad un aumento dei consumi. Di più: ogni ora trascorsa da un bambino davanti alla televisione è associata a un aumento di 167 kcal giornaliere ingerite.

Due parole in conclusione: educazione alimentare e attività fisica per noi e per i nostri bambini. Altrimenti… “ciccia”!

Articolo a cura di Giorgio Pitzalis, Medico Pediatra Specialista in Gastroenterologia e Dietologia Pediatrica. Clicca qui se vuoi saperne di più!

A cura di:

Giorgio Pitzalis Medico Pediatra - Specialista in Gastroenterologia

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