Quando portare i bambini al Pronto soccorso (e quando no)

Nel 2014 gli Ospedali pediatrici Bambino Gesù di Roma e Palidoro  hanno visitato 77.000 bambini nel loro pronto soccorso. Solo al 13% dei bambini sono stati attribuiti il codice rosso o giallo. I rimanenti 87% era rappresentato da codice verde (bambini che non corrono un rischio immediato e possono attendere di essere visitati solo dopo i codici più gravi) e codice bianco (bambini che non avrebbero motivo di rivolgersi al P.S. e il tempo di attesa in questi casi può essere anche molto lungo poiché tutti gli altri codici hanno la precedenza). Genitori, nonni, parenti e famiglia tutta: valutate e ponderate bene se andare o meno al PS. E comunque, cercate di mettervi in contatto telefonicamente con il vostro Pediatra di fiducia, controllando l’orario di apertura del suo studio medico. Eviterete così di attendere per molte ore una visita differibile e di trovarsi scritto, sulla cartella di accettazione la fatidica frase: controllo dal curante tra 24-48 ore. In questa maniera, a distanza di 1-2 giorni saranno 2 Pediatri a controllare una faringite o una macchiolina sulla pelle.
Converrete che non è il massimo dell’efficienza.

Ecco i casi in cui è necessario andare al Pronto Soccorso:

Cefalea
Dolore intenso se accompagnato da febbre e/o vomito. Dolore persistente: non regredisce con la somministrazione di comuni antifebbrili e/o antidolorifici.

Corpi estranei – sostanze tossiche

Inalazione di corpo estraneo e ostruzione respiratoria: chiamare subito il 118. Applicare le manovre di disostruzione.
Ingestione di una sostanza tossica recarsi al pronto soccorso con la confezione

Difficoltà respiratoria

I minori di un anno con diffcoltà respiratoria vanno tutti portati al pronto soccorso, se non è nota la causa
e non si tengono prescrizioni specifiche. Tosse con difficoltà respiratoria, sofferenza, pallore e interruzioni del respiro

Febbre alta persistente
Lattanti 0- 3 mesi se la visita pediatrica non è possibile. Minori con precedenti di convulsioni.
Bambini con uno stato di sofferenza e condizioni generali compromesse

Trauma cranico

Perdita di conoscenza al momento dell’impatto (commozione cerebrale).
Vomito ore dopo il trauma, con tendenza ad assopirsi, pianto inconsolabile, strabismo oculare, diffcoltà nel camminare o mal di testa

Vomito – diarrea

Vomito/diarrea persistente, scarsa/nulla assunzione di liquidi, specie sotto l’anno di età.
Vomito/diarrea ematica o di colore caffè. Febbre, vomito, stitichezza per più di 24 ore e dolore nella zona dell’appendice

 

Clicca qui per scaricare la brochure realizzata dalla Regione Lazio

A cura di:

Redazione scientifica Fimp Roma e Provincia

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