Proprietà nutrizionali delle patate

Proprietà nutrizionali delle patate

L’aroma  delle  patate  cotte  al  forno  ha  il  potere  di  sollevare  l’umore  delle  persone,  stimolando  ricordi   piacevoli e buonumore. Oltre a rendere felici, le proprietà nutrizionali delle patate sono molteplici; se mangiate bollite e fredde fanno anche dimagrire. La patata coltivata è da sempre un alimento fondamentale per la dieta dell’uomo, essendo una buona risorsa di carboidrati e calorie. Essa rappresenta la quarta coltivazione al mondo dopo riso, frumento e mais.

Questo alimento è molto importante perché contiene una considerevole quantità di vitamina C, aminoacidi e costituisce una valida risorsa di almeno 12 minerali e vitamine. Dopo il pomodoro, la patata rappresenta la  coltura  più  diffusa in  Italia.  Nel  mondo  si  contano almeno 2.000 varietà di patate ed esistono due gruppi: le  patate  a  pasta  bianca  e  le  patate  a  pasta  gialla.

Le patate presentano un apporto energetico modesto (70-85 kcal/100 grammi) rispetto a molti altri alimenti, ma sicuramente superiore, anche se non troppo, rispetto alle verdure ed ortaggi. Tale caratteristica non giustifica tuttavia una loro esclusione dalla dieta tanto che  spesso  le  patate  sono  consigliate  addirittura  nelle
diete dimagranti.

Le patate rappresentano la maggiore fonte di carboidrati nella dieta di centinaia di milioni di persone
nei  Paesi  in  via  di  sviluppo.  Si  tratta  di  una  coltivazione fondamentale per l’economia delle popolazioni
che  vivono  in  Sudamerica,  Africa,  Asia  orientale e Asia centrale. Nella lista degli alimenti da cui il mondo dipende per la sicurezza alimentare le patate occupano il terzo posto dopo il riso e il frumento.

Da cibo povero è ormai il must dei ristoranti e dei fast-food, per quanto il consumo alimentare di patate si stia progressivamente spostando da metodi di consumo diretto del prodotto acquistato fresco, all’utilizzo di prodotti industriali.

Uno degli impieghi principali è quello delle patate surgelate che rappresentano la  grande  maggioranza  delle  patate  fritte  servite  nei ristoranti e nei fast-food.

Le patate contengono una modestissima quantità di grassi e di proteine (2%) compreso l’aminoacido essenziale lisina, che risulta assente nelle proteine dei cereali. Il contenuto in carboidrati è considerevole
(circa 18%) e per lo più costituito da amido e da piccole quantità di zuccheri semplici (fruttosio, saccaro-
sio e destrosio).Questi tuberi rappresentano un’importante sorgente di vitamine; una patata di medie dimensioni (150 g) fornisce  circa  25  mg  di  vitamina  C  (45%  della  dose  giornaliera raccomandata), 850 mg di potassio (18%
della dose giornaliera raccomandata), indicativamente 0,2 mg di vitamina B5 (10% della dose giornaliera  raccomandata), tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina,  magnesio,  fosforo,  ferro  e  zinco.  Oltre  alle  vitamine, ai minerali e alle fibre, le patate contengono svariati composti fitochimici, quali carotenoidi e i
polifenoli. Il contributo delle patate all’introduzione di questi importanti  nutrienti  dipende  ovviamente  dalla  quantità  consumata  e  dall’importanza  di  questa  coltura nella dieta di una popolazione.

Le patate sono anche una importante fonte di vitamina C (acido ascorbico), che  possiede  una  essenziale funzione  antiossidante. Deve  essere  però  considerato  che  più  a  lungo  le  patate  vengono  conservate,  minore  è  il  loro  contenuto  di  vitamina  C:  è  stato  infatti  rilevato  che  dopo  nove  mesi dalla raccolta (agosto-settembre), il contenuto di 17 tale  vitamina  nei  tuberi  risulta  essere  del  12,5%  ri-spetto  a  quello  originario.

Le  patate  sono  facilmente  digeribili  e  trovano,  quindi,  vantaggioso  utilizzo  per  l’alimentazione  sia infantile  sia  geriatrica. Una  porzione  di  riferimento di patate corrisponde a circa 200 g che corrispondono a 50 grammi di pasta (razione utile per una dieta ipocalorica); in una corretta alimentazione, per un individuo sano, si consiglia l’assunzione di 2 porzioni settimanali.  Sempre  la  patata  rappresenta  una  delle  fonti più importanti di potassio (circa 570 mg/100 g), fosforo  e  calcio,  che  in  parte  passano  nell’acqua  di  cottura se non ci si attiene alla precauzione di bollire i tuberi interi e con la buccia. I maggiori consumatori di patate sono risultati gli adolescenti, soprattutto maschi (69 g/die) e gli anziani (età superiore ai 65 anni), sempre di sesso maschile, con 61 g/die. In ogni fascia di età si rileva che le donne consumano una quantità inferiore di patate rispetto agli uomini. Questo dato rispecchia il fatto che le patate sono generalmente considerate alimenti calorici e quindi da evitare nelle diete dimagranti.

Il consiglio: meglio mangiare le patate intere e non calde, in questo modo si riduce il loro indice glicemico.

In conclusione

la patata è un prodotto della madreterra  da  cui  si  ricavano  numerosi  e  interessanti  utilizzi: nutre, fa bene e cura il corpo. E se in cucina è molto versatile, perché non impiegarla più spesso?

 

A cura di:

Giorgio Pitzalis Medico Pediatra - Specialista in Gastroenterologia - Responsabile scientifico Fimp Roma e Provincia

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