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Quando il piccolo ha il raffreddore…

I raffreddori o infezioni delle vie aeree superiori sono caratterizzati da naso chiuso e colante, a volte associato a mal di gola e febbre, qualche volta a tosse, raucedine, occhi rossi e ingrossamento dei linfonodi del collo.

Sono causati da virus che interessano il naso e la gola: si diffondono da una persona all’altra attraverso le vie aeree o le mani, per contatto con soggetti affetti o attraverso oggetti contaminati, specie quando si vive nelle collettività infantili.

I virus dei raffreddori possono sopravvivere sui giochi, telefoni, maniglie, asciugamani, tavoli o su altri oggetti per alcune ore.

Dagli oggetti il virus è trasmesso al naso attraverso le mani.

I germi si trasmettono inoltre per via aerea starnutendo o tossendo, attraverso le goccioline di saliva. Una volta raggiunto il naso, i virus cominciano a moltiplicarsi e a diffondersi verso il basso nella gola e nella trachea, causando mal di gola e tosse.

Poiché ci sono più di 200 virus che causano infiammazione delle vie aeree, molti bambini sani possono avere più episodi di raffreddore in un anno, specie nell’età dai 3 ai 5 anni e nel periodo autunno – invernale, quando rimangono in ambienti chiusi e affollati.

Con l’età scolare, il numero di episodi per anno comincia a diminuire. Il clima freddo, il vento, le correnti d’aria, l’aria condizionata, i piedi bagnati non aumentano le possibilità di prendere un raffreddore, possono solo essere fattori favorenti o aggravanti.

La durata di queste affezioni è in genere limitata, con febbre che sparisce in 2-3 giorni, lieve faringite e tosse che può persistere anche per 2 settimane.

Che fare?

Le cure per il raffreddore aiutano a sopportare meglio il disagio, ma non accorciano il decorso naturale della malattia. Le indicazioni che seguono sono comunque utili.

È importante la pulizia del naso e l’eliminazione del muco.

Tenere il naso libero è la prima cosa da fare, specie se il bambino è piccolo: pensate che un lattante non è in grado di respirare con la bocca e quindi per succhiare ha bisogno di respirare almeno in parte dal naso! Dovete perciò pulire il naso per permettergli di respirare mentre succhia.

Anche prima di dormire la pulizia del naso diventa importante per riuscire a prendere sonno.

Quando la secrezione è abbondante e chiara e il bambino è piccolo, dovete aiutarlo pulendogli il naso periodicamente o rimuovendo le secrezioni con l’uso di una pompetta aspira muco; se il bambino è più grande, invitatelo a soffiarsi il naso da solo, più volte al giorno.

Utilissimi sono i lavaggi nasali con soluzione fisiologica per liberare il naso dal muco. Usate un contagocce pulito, o direttamente i flaconcini pronti all’uso per instillare le gocce.

La soluzione fisiologica non è altro che acqua e sale.

  • Per i bambini più piccoli che non sanno soffiare il naso: instillate più gocce di soluzione fisiologica in ogni narice.
    Dopo pochi minuti, usate una pompetta per aspirare il muco.
    In commercio ne esistono diversi tipi. Attenzione però a non causare un sanguinamento dal naso: evitate pertanto di spingere la punta della pompetta troppo in profondità e verso la parte mediale della narice (cioè quella in mezzo al naso).
  • Per i bambini più grandi che riescono a soffiare il naso si può instillate in ogni narice 1/2 flaconcino di fisiologica o il contenuto di un intero contagocce.
    Attendete un minuto affinché il liquido ammorbidisca il muco, poi fate soffiare il naso al bambino. Questa operazione può essere ripetuta molte volte in un giorno per pulire completamente le narici.

È importante ricordare che è necessario instillare una buona quantità di soluzione fisiologica nel naso, non poche gocce e soprattutto ripetere la procedura fino a quando il piccolo respira bene con il naso.

Se con il raffreddore vi è anche la febbre oltre i 38° C usate farmaci antipiretici.

Il farmaco di primo impiego è quello a base di paracetamolo: consigliatevi con il pediatra per il prodotto e per le dosi. Se è presente scarso appetito non insistete a far mangiare il bambino : offrite piuttosto da bere sorsi di acqua o succhi; se è disposto a mangiare, proponete spuntini piccoli e frequenti, a base di cereali.

Quando preoccuparsi e richiedere la consultazione del pediatra?

  • se la respirazione è difficoltosa e non migliora dopo aver pulito il naso
  • se il bambino sembra molto sofferente
  • se il bambino ha meno di 3 mesi di vita e presenta febbre
  • se c’è mal d’orecchio o dolore alla fronte o agli zigomi
  • se il muco nasale è di colore giallo-verde da più di 3-4 giorni o il muco è presente da più di 15-20 giorni.
  • se c’è febbre (oltre i 38° C) da oltre 72 ore.

A cura di:

Serenella Castronuovo

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