La suzione: un meccanismo naturale
Per il bambino succhiare è un atto spontaneo che procura piacevoli sensazioni e tende a calmarlo. E’ un antidoto alla paura e al senso di solitudine comuni soprattutto nel lattante, ma anche quando è più grande. Il ciuccio, essendo un oggetto da succhiare, produce l’effetto di far sentire il neonato tranquillo e confortato, calmando il pianto. Diversi studi hanno anche ampiamente dimostrato che in molti casi il feto si succhia il pollice: un gesto naturale che il bambino tiene già nella pancia della mamma.
Quando utilizzare il ciuccio
Il ciuccio può essere utile per tranquillizzare il bambino, questo è certo, però occorre sapere che, soprattutto nelle prime settimane, potrebbe ostacolare l’allattamento al seno. Perciò, se deciderete di usarlo, aspettate che il piccolo abbia almeno un mese di vita, quando ormai l’allattamento dovrebbe essersi stabilizzato in maniera completa. Il ciuccio dovrebbe essere dato al bambino quando viene messo a dormire e, una volta addormentato, tolto dolcemente. Se lo rifiuta, non forzatelo. Non ricoprite il ciuccio di sostanze dolci: in particolare evitate il miele per tutto il primo anno perché potrebbe favorire lo sviluppo di pericolose infezioni.
Pulizia e corretto uso
Il ciuccio inoltre deve essere pulito spesso e anche sostituito con una certa regolarità. Succhiare il ciuccio (o il proprio ditino) è fonte di tranquillità e di soddisfazione per il lattante: utilizzare parecchie volte il ciuccio nei momenti di crisi non è dannoso, ma permettere che il piccolo passi ore ed ore con il succhiotto passatempo in bocca disturba la normale crescita del palato. Fintanto che il lattante succhia esclusivamente latte materno al seno oppure utilizzi altri alimenti attraverso il biberon, è bene provvedere anche alla sterilizzazione del ciuccio più volte al dì. Queste attenzioni non saranno più necessarie quando, con la crescita, tenderà a portare tutto in bocca come metodo di conoscenza.
(fonte: Ministero della Salute)