La prevalenza dei disturbi dell’udito presenti alla nascita varia da 0,5 a 3 casi ogni 1000 neonati, nei quali è possibile eseguire uno screening uditivo: le otoemissioni acustiche, che consistono nell’inviare all’orecchio del bambino uno stimolo sonoro registrandone la risposta (TEOAE). Il test viene eseguito durante il sonno spontaneo del neonato. L’esame registra i movimenti delle cellule ciliate dell’orecchio in risposta ad una stimolazione sonora.
Il Boel test
Tra i 7 ed i 9 mesi il lattante deve essere sottoposto al Boel test. Il Boel test è un test comportamentale in grado di fornire informazioni non solo sull’udito del bambino, ma anche sulle sue capacità uditiva e motoria. Il termine “Boel” è un acronimo derivante da una frase in lingua svedese, il cui significato in italiano è “orientamento dello sguardo dopo stimolo sonoro”. Per eseguirlo è richiesto solo un ambiente il più possibile tranquillo.
Come funziona
L’attrezzatura utilizzata è molto semplice: un bastoncino rosso (gripper) e due anelli ruotanti concentrici (spinner), per attirare l’attenzione visiva; due coppie di campanelli d’argento (balls e bells) che emettono suoni di frequenza diversa posti a 20 cm dalla fonte sonora. Le modalità di esecuzione sono le seguenti:
- il bambino è seduto sulle ginocchia della madre;
- gli viene mostrato il gripper o lo spinner;
- quando l’attenzione visiva è stata catturata, il gripper viene spostato sui piani orizzontali e verticali;
- si valutano in tal modo l’attenzione uditiva e i movimenti oculari;
- si lascia che il bambino afferri il gripper e lo porti eventualmente alla bocca, quindi lo si riprende, muovendolo sul piano orizzontale nella direzione opposta all’orecchio che si vuole esaminare;
- si porta la coppia di campanellini dal lato opposto alla direzione dello sguardo, a 20 cm dall’orecchio, e li si fa suonare, uno alla volta, con un dito;
- ad ogni stimolazione, normalmente, il bambino interromperà il contatto visivo per girare il capo verso il suono;
- dopo un congruo intervallo di tempo, nel corso del quale l’attenzione del bambino è nuovamente catturata dal gripper, l’esame viene ripetuto dall’altro lato;
Se il bambino non risponde allo stimolo sonoro, il test viene ripetuto dopo 1 settimana. Se il test risulta ancora anormale, occorre eseguire una valutazione audiologica più approfondita.
In alternativa
In commercio esiste un audiometro portatile che può essere nascosto nella mano e quindi non visibile al bambino. Emette un suono sordo-grave a bassa frequenza (125-150 Hz) ed un suono acuto (5.0-5.1 KHz). Le modalità di esecuzione sono simili.
Mamme, ricordatevi che …
E’ importante sapere che i disturbi dell’udito possono essere successivi alla nascita in 1 caso su 1000 (disturbi progressivi o acquisiti).
Qualsiasi bambino che mostri ritardo nello sviluppo delle abilità comunicative, anche se ha “passato” lo screening neonatale dovrebbe essere sottoposto a valutazione uditiva per escludere l’ipotesi di perdita uditiva acquisita successivamente. Attualmente il TEOAE è lo screening universale. Nei casi dubbi e con fattori di rischio audiologico, si procede con l’AABR (automatic auditory brainstem response) o potenziali evocati uditivi, registra l’attività elettrica del tronco cerebrale in risposta a stimoli acustici. Tale esame valuta quindi la risposta del nervo acustico a delle vie acustiche.