La vaccinazione può essere definita una delle più grandi scoperte mediche fatte dall’uomo.
La sua importanza è paragonabile, come impatto sulla salute pubblica, alla fornitura di acqua potabile in una popolazione.
I vaccini sono come un allenamento per il tuo corpo: usano agenti infettivi uccisi o attenuati oppure sostanze prodotte dal microrganismo, adeguatamente trattate per perdere la tossicità, al fine di provocare una risposta immune ”efficace e protettiva” senza farti ammalare.
PERCHÉ VACCINARE COSÌ PRECOCEMENTE?
Il feto tra la 14a settimana e la 26a settimana di gestazione possiede già un sistema immunitario completamente funzionante con cellule immunocompetenti atte a riconoscere una molecola estranea e nociva (linfociti sia T che B specializzati).
Quindi non esiste controindicazione ad iniziare le vaccinazioni dal 60° giorno di vita. Inoltre alcune malattie hanno picchi di incidenza proprio nei primi mesi di vita (meningococco B tra i 4-8 mesi) e necessitano dunque di copertura vaccinale precoce.
A questo si aggiunge una migliore risposta immunitaria per alcuni vaccini se somministrati precocemente (vaccino per epatite successo nei bambini 98% contro adulto 90%).
TROPPI VACCINI TUTTI INSIEME?
Come detto in precedenza già dalla 26a settimana gestazionale il sistema immunitario del nascituro è funzionante.
Va considerato che una bambino che si ammala di infezione da streptococco B emolitico di gruppo A ha il sistema immunitario che produce il doppio degli antigeni prodotti da un vaccino esavalente (la prima vaccinazione da effettuare terzo mese).
Il rapporto è di 250 a 124.
Gli 11 vaccini che somministriamo nel primo anno di vita non sovraccaricano assolutamente il sistema immunitario del bambino, che è sollecitato solo per lo 0,1% della sua capacità di difesa immunitaria.
È RISCHIOSO VACCINARE UN BAMBINO PREMATURO?
Il bambino prematuro segue lo stesso calendario vaccinale del bambino nato a termine.
Infatti, non solo possiede un sistema immunitario paragonabile a quello di un bambino nato a termine, ma è anche maggiormente a rischio di infezioni.
Questa vulnerabilità è dovuta al mancato passaggio passivo degli anticorpi della madre verso il bambino (che avviene circa durante l’ultima settimana di gravidanza).
Inoltre necessita di una protezione immunitaria maggiore per far fronte alle possibili patologie inerenti la prematurità (patologie respiratorie, gastrointestinali…).
LA PROTEZIONE PER LA PERTOSSE NEL BAMBINO?
La pertosse nei primi mesi di vita rappresenta un rischio importante per la vita del bambino.
Per proteggere il bambino molto piccolo dal batterio della pertosse si consiglia di vaccinare la mamma e quelle figure familiari che rappresenteranno l’ambiente di vita del bambino (nonni, zii).
Questa protezione fornisce al nascituro la sicurezza di avere un ambiente più protetto fino a che non effettuerà la prima vaccinazione esavalente (in cui è compreso il batterio della pertosse).
Il vaccino è consigliato tra la 27a e la 36a settimana di gestazione.
A ogni nuova gravidanza si consiglia alla madre di ripetere la vaccinazione (anche tra gravidanze ravvicinate) in quanto il vaccino presenta una memoria immunitaria breve.
È UN VACCINO “USCITO” DA POCO TEMPO, MEGLIO ASPETTARE?
Ogni vaccino impiega dagli 8 ai 13 anni per essere immesso in commercio in quanto deve sottoporsi a diverse fasi regolamentate sia a livello nazionale che europeo.
Per poter registrare un vaccino presso l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) o FDA (Food and Drug Amministration) il produttore deve presentare la documentazione completa che provi la sicurezza e l’efficacia del prodotto.
Le fasi sono quattro, le prime tre avvengono prima della commercializzazione del vaccino, la quarta fase fornisce una valutazione sulla sicurezza e l’efficacia sul campo.
PERCHÉ NEL VACCINO È PRESENTE L’ALLUMINIO?
Esistono delle sostanze chiamate Adiuvanti che hanno la funzione di amplificare e modulare l’efficacia dei vaccini, senza alcun effetto collaterale. Tra questi:
- l’Alluminio, che serve a potenziare la risposta immune del vaccino;
- Gelatina, che permette al vaccino di resistere agli sbalzi di temperatura;
- Antibiotici,che impediscono la crescita di germi nel preparato vaccinale;
- Tutti gli additivi sono presenti in quantità stabilite dalla Farmacopea europea.