Nonostante le attuali miti temperature è arrivato l’autunno e con esso è in arrivo anche l’influenza, temuta ma a volte, sottovalutata.
I virus influenzali si trasmettono per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie (tosse, starnuti, dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici) e sono di causa febbre alta, tosse, dolori muscolari, mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola e, specialmente nei bambini, possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea.
Ci sono alcune semplici azioni che aiutano a prevenire la diffusione di malattie infettive in generale, e quelle che si trasmettono per via aerea come l’influenza:
- Lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici (scuolabus, palestra, etc.)
- Coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare.
- Evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo.
- Rimanere a casa se malati, evitando di andare a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altri bambini.
Oltre a queste regole igieniche, la somministrazione del vaccino è il metodo più efficace per prevenire l’influenza, non solo nei bambini a rischio ma anche nel bambino sano, ed evitare complicanze, in particolare complicanze respiratorie come polmoniti, infezione delle alte vie respiratorie, otiti medie (o complicanze più rare come encefaliti, miocarditi e miositi).
Per molti anni le autorità sanitarie di diversi paesi, compresi alcuni con elevato livello di assistenza sanitaria, hanno ritenuto che la vaccinazione antinfluenzale fosse da raccomandare solo ai bambini affetti da malattie croniche gravi.
Ma negli ultimi 20 anni, tuttavia, diversi paesi, hanno progressivamente inserito la vaccinazione contro l’influenza anche ai bambini sani, sia pure, in qualche caso, con esclusione di quelli in età scolare e adolescenziale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), raccomanda la vaccinazione antinfluenzale ai bambini di età compresa trai i 6 mesi e i 5 anni.
In Italia durante la stagione influenzale 2018-19 la fascia più colpita è stata quella dei bambini nella fascia di età 0-4 anni: 42,19 casi per mille assistiti, rispetto ad un’incidenza totale nella popolazione generale pari a 14,13 casi per mille assistiti (Fonte: FLUNEWS, Epicentro).
Anche nella stagione precedente (2017-18), la fascia più colpita è stata quella dei bambini 0-4 anni con un’incidenza di 41,03 casi per mille durante la stagione del picco.
Il bambino è considerato l’elemento principale della diffusione dell’infezione influenzale nella popolazione generale.
I bambini, in modo proporzionale all’età, hanno un sistema immunitario non ancora completamente sviluppato e sono, quindi, molto più facilmente soggetti a infezioni, comprese quelle dovute ai virus influenzali. Se frequentano, come ormai avviene nella gran parte dei casi, l’asilo nido o la scuola materna, possono favorire la diffusione dell’infezione tra i coetanei.
È stato calcolato che il bambino da 0 a 4 anni si ammala d’influenza circa 10 volte più di frequente che l’anziano e circa 5 volte più che l’adulto.
Con l’aumentare dell’età il rischio di ammalarsi di influenza si riduce, ma fino all’adolescenza resta più elevato che nell’adulto e nell’anziano, rispettivamente di 8 e 4 volte.
In pratica, quando un piccolo si ammala di influenza, tutta la famiglia è a rischio.
Nella Regione Lazio la Campagna per la Vaccinazione Antinfluenzale è iniziata il 15/10/19 e terminerà il 31/12/2019.
E allora cosa aspettate? Parlate con il vostro Pediatra di Famiglia e chiedete informazioni per vaccinare il vostro bambino.